Gestire le ossessioni - Dr Gaspare Costa, Psicologo - Psicoterapeuta Specialista in Attacchi di Panico e DOC -

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Disturbo Ossessivo > DOC: 3° Generazione

Gestire piu efficacemente i contenuti mentali
a cura del Dr Gaspare costa

I dati della ricerca sottolineano come l'evitamento esperienziale, ovvero tutte quelle strategie che mettiamo in atto per lenire il dolore (contrasto, evitamento, soppressione, ricorso a sostanza etc.), non solo non è efficace ma aumenta l'intensità e la frequenza dei contenuti mentali che ci fanno soffrire. Recentemente, la psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione ha sviluppato dei modelli terapeutici ( come l'ACT e la Mindfulness) che hanno come denominatore comune un diverso atteggiamento nei confronti dei contenuti mentali disturbanti. Anziché mettere in atto l'evitamento esperenziale, questi nuovi approcci sottolineano la convenienza, in termini di riduzione della sofferenza, di stimolare ed addestrare un atteggiamento di disponibilità accettante e non giudicante nei confronti dei contenuti mentali disturbanti.

In sostanza, al contrasto, al giudizio, alla soppressione dei contenuti mentali disturbanti si sostituisce, attraverso l'implementazioni di strategie e un costante addestramento, un atteggiamento improntato sulla gentilezza, apertura e curiosità nei confronti dei nostri pensieri e delle nostre  emozioni. Se consideriamo la natura della normale gestione dei contenuti mentali in persone affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo ci rendiamo conto di quanta fatica chiediamo nel proporre un punto di vista completamente agli antipodi rispetto a quello che mettono in atto da anni. La nostra spinta motivazionale però può far leva sia sugli scarsi risultati che queste strategie hanno portato in termini di costi e benefici che, sopratutto, sulla forza dell'alleanza terapeutica che deve essere improntata sulla fiducia, il coraggio, la compassione ed il sano ottimismo.

Un rapporto freddo e distaccato in cui il terapeuta "istruisce" il paziente a cambiare atteggiamento molto probabilmente porterà pochi risultati se non  addirittura l'abbandono da parte del paziente della terapia stessa con le nefaste conseguenze che possiamo immaginare. Un atteggiamento caldo, accogliente, compassionevole e incentrato sul sano ottimismo, molto probabilmente non solo motiverà il paziente ma può essere considerato il primo fattore di cura. Sappiamo, per esperienza, come il paziente affetto da DOC sia spesso vittima di vissuti di vergogna, auto-disprezzo, colpa e altre emozioni che influenzano negativamente sia la rappresentazione di se stessi che la loro immagine nella mente dell'altro.

Un atteggiamento compassionevole (Gilbert), inteso nel senso dato dal Dalai Lama implica  la capacità di "sentire" la sofferenza dell'altro e nello stesso tempo desiderare di alleviarla manifestando calore, gentilezza e, sopratutto, la sospensione del giudizo, fortifica l'alleanza terapeutica e facilita il cambio di atteggiamento che gli chiediamo.

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Dr Gaspare Costa
 
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