Disturbo Ossessivo Compulsivo: Che cos'è? Come si Cura? - Dr Gaspare Costa - 340/7852422 - Psicologo - Psicoterapeuta

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Disturbi d''Ansia

Disturbo Ossessivo-Compulsivo:Sintomi, Cause e Cura

a cura del Dr Gaspare Costa

Che cosa è il Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un disturbo  caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni ricorrenti sufficientemente gravi da assorbire una considerevole quantità di tempo ( più di un ora al giorno) o causare disagio significativo o compromissione delle normali attività della persona; inoltre, nel corso del disturbo, la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive e/o irragionevoli.
Disturbo Ossessivo Compulsivo

  • Le ossessioni possono presentarsi sotto forma di idee, pensieri, impulsi o immagini persistenti, vissute come intrusive e inappropriate, che in genere si accompagnano ad ansia o ad emozioni negative quali paura, vergogna, sensi di colpa, disgusto etc.

  • Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (come lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obbiettivo è quello di prevenire o ridurre l’ansia o il disagio (causate dalle ossessioni) e non quello di fornire piacere o gratificazione.

Le ossessioni sono “prodotti” della mente che vengono subite dalla persona affetta dal disturbo ossessivo compulsivo e che tipicamente sono vissute come intrusive, ovvero si manifestano nonostante la volontà del soggetto di contrastarle ed anzi più la persona tenda di resistere( strategie di soppressione, distrazione, evitamenti etc.) più le ossessioni si fanno frequenti e carichi d’ansia. Oltre ad essere intrusive e quindi subite dalla persona,
le ossessioni spesso presentano dei contenuti bizzarri, strani, assurdi, tanto che la persona non li riconosce come propri (non gli appartengono).

Spesso i contenuti delle ossessioni sono  completamente estranei rispetto al sistema di valori o al modo di concepire il rapporto con gli altri che la persona sente ( ad esempio, il contenuto delle ossessioni può riguardare il pensiero di fare del male a qualcuno, di essere pedofili, si essere gay etc.); questa caratteristica delle ossessioni è una delle principali cause di sofferenza che spesso produce ansia, sensi di colpa, paura di poter fare qualcosa di terribile, sentirsi responsabile per qualche tragedia temuta, paura di impazzire etc

Ossessioni a contenuto aggressivo, religioso, sessuale, relazionale

Il disturbo ossessivo compulsivo può anche presentarsi in assenza di compulsioni, ovvero con la presenza di ossessioni pure che possono riguardare pensieri intrusivi, idee fisse, concernenti tematiche aggressive, religiose o sessuali. Le ossessioni a contenuto aggressivo si manifestano sotto forma di pensieri o  immagini (scene di violenza in cui aggrediscono, feriscono o uccidono qualcuno, visioni di cadaveri o parti del corpo, sangue etc.)  che innescano la paura o il timore di poter fare ( ho aver fatto) del male a se stessi
o agli altri. La persona può presentare l'ossessione di poter uccidere o far del male ai propri cari (figli, madre, padre, fratelli,
moglie, marito, etc.) o ad altre persone (colleghi di lavoro, amici, sconosciuti etc.). Le persone con questo tipo di ossessione possono aver paura di maneggiare, e quindi evitano, oggetti ritenuti pericolosi (ad esempio coltelli, rasoi, taglierini, lame, oggetti contundenti etc.), possono pensare di poter avvelenare qualcuno, offendere, ferire, commettere reati, azioni terribili, violenze o essere responsabili di catastrofi.

Le ossessioni di tipo religioso concernono pensieri che innescano la paura di poter compiere azioni di tipo blasfemo come ad esempio bestemmiare in chiesa o compiere atti sacrileghi. Le ossessioni di tipo sessuale si caratterizzano per la paura ed il dubbio di poter compiere atti sessuali riprovevoli  come la pedofilia o l’incesto. La persona con ossessioni di tipo sessuale può essere, ad esempio, ossessionata dal dubbio di essere omosessuale e quindi sperimenta e controlla ripetutamente la sua attrazione sessuale nei confronti di individui dello stesso sesso per rassicurarsi ( almeno temporaneamente) circa l’infondatezza del pensiero ossessivo di essere Gay. allo stesso modo la persona ossessionata da pensieri fissi inerenti la pedofilia o l’incesto sperimenterà ansia, dubbi e paura ogni qualvolta si troverà a contatto con bambini o familiari. Questo tipo di ossessioni comporta lunghe ruminazioni finalizzate a rassicurarsi.

Le ossessioni di tipo relazionali si manifestano come  dubbio eccessivo rispetto all'opportunità di portare avanti una relazione affettiva. Il Doc da relazione si caratterizza per l'esasperazione, la sofferenza, il completo assorbimento e la compromissione della qualità della vita che il dubbio, rispetto alla bontà della relazione, comporta. A differenza del normale dubbio, rispetto ad esempio all'adeguatezza del partner o alla convenienza di portare avanti o finalizzare una relazione (matrimonio, figli), esperito da molte persone, nel DOC da relazione l'incertezza rispetto ai sentimenti che si provano, al rischio di scegliere la persona sbagliata o rinunciare a qualcuno che avremmo amato di piu assume, come del resto è nella natura del disturbo ossessivo compulsivo, una rilevanza eccessiva tanto da condizionare lo stato affettivo e cognitivo della persona che presenta questa forma di DOC



Le Cause del Disturbo Ossessivo Compulsivo

Lo studio dei possibili fattori eziologici del disturbo ossessivo compulsivo rappresenta uno degli argomenti  centrali ed affascinanti della moderna ricerca nel campo della salute mentale; in sintesi, la ricerca scientifica in merito alle cause del disturbo ossessivo compulsivo  ha elaborato una serie di modelli teorici con lo scopo di spiegare da cosa dipendono e come si mantengono le ossessioni e le compulsioni. Le principali teorie che hanno cercato di spiegare il disturbo ossessivo compulsivo sono la teoria dei due fattori, la teoria reticolare, il modello neurofisiologico e il modello cognitivo comportamentale. In questa sede, lungi da poter approfondire le varie teorie, saranno messi in evidenza alcuni aspetti cognitivi e di personalità che sicuramente hanno un ruolo chiave nell’ esordio e nel mantenimento dei pensieri ossessivi e delle compulsioni.

Recenti ricerche di matrice  cognitivo comportamentale hanno messo in evidenza il fatto che gli individui affetti dal disturbo ossessivo compulsivo non differiscono dagli altri per il fatto di avere pensieri intrusivi ( il 90% delle persone asserisce di sperimentare pensieri intrusivi), ma per l’importanza che gli attribuiscono. A differenza degli individui che non presentano il disturbo, ma che comunemente presentano dubbi e pensieri intrusivi che vengono ben tollerati, gli individui ossessivi oltre a manifestare una marcata intolleranza per l’incertezza e il dubbio fanno “confusione”, per usare una metafora, tra il pensiero e l’azione; in sostanza, le persone ossessive mettono in atto quella che viene chiamata  fusione pensiero/azione, in altre parole la persona ossessiva che subisce il pensiero intrusivo ( ad esempio, far del male a qualcuno) è convinta che pensare a qualcosa equivale a metterla in atto ( immaginiamo i risultati!!!).

Questa fusione, sicuramente una delle cause del disturbo ossessivo compulsivo, è accompagnata dall’ escalation dell’ansia e quindi della messa in atto dei rituali come soluzione “obbligata” per ridurre lo stato di disagio. Gli individui ossessivi  spesso presentano problemi con le situazioni incerte e ambigue poiché hanno la tendenza a sovrastimare il rischio ed il pericolo legate a tali situazioni. Altre importanti caratteristiche “personologiche” dei soggetti affetti dal disturbo ossessivo compulsivo sono rappresentate dalla tendenza al perfezionismo e dall’eccessivo senso di responsabilità che spesso assume le valenze del senso di colpa deontologico. Queste caratteristiche  rivestono un ruolo fondamentale per quanto concerne l’intervento psicoterapeutico e la cura del disturbo ossessivo.

Cosa si teme nel Disturbo Ossessivo Compulsivo

Gli studi di F. Mancini e Collaboratori dell’APC-SPC (Scuola di Psicoterapia Cognitiva) hanno dimostrato che il cuore del disturbo ossessivo compulsivo è rappresentato dall’estremo senso di colpa deontologico che affligge la persona ossessiva. Secondo queste ricerche, che cercano di spiegare le cause del disturbo ossessivo compulsivo, l’ossessivo si sente "responsabile" di quanto potrebbe capitare a sé o agli altri a seguito di una propria mancanza ad esempio, un individuo che mette in atto  dei rituali (compulsioni) per scongiurare il pensiero (ossessione) che ai propri cari possa accadere una disgrazia si ritiene responsabile "della loro buona sorte"  poiché ha il  “potere”, attraverso il ricorso alla compulsione sotto forma di  rituali (scaramantici), di annullare la minaccia. In questo senso l'emissione e la perfezione del rituale diventano obbligatori per contrastare la colpa per irresponsabilità che costituisce una delle cause del disturbo ossessivo compulsivo. Paradossalmente l’individuo ossessivo non teme tanto l’evento funesto (o comunque lo teme in misura minore) ma piuttosto il fatto di giudicarsi o essere giudicato responsabile( per non aver fatto o aver fatto male il rituale) dell’evento stesso.


Come si cura Il Disturbo Ossessivo Compulsivo

La cura del disturbo ossessivo compulsivo, assieme alle cause, costituisce uno degli argomenti più importanti della clinica della salute mentale. L’importanza di una cura efficace del disturbo ossessivo compulsivo risiede sia nell’alta incidenza del disturbo (dal 2% al 3% della popolazione) che nella grave compromissione della qualità della vita delle persone colpite (si può affermare che nei casi più gravi l’individuo
passa la maggior parte del tempo impegnato nel mettere in atto le compulsioni con una ricaduta negativa per gli aspetti che concernono il lavoro, gli affetti, gli interessi e la qualità della vita).

In merito all’efficacia del trattamento del disturbo ossessivo compulsivo la ricerca, fondata sulla pubblicazione di dati scientifici, è concorde nel sostenere che la terapia farmacologica (i dati comprovano una certa efficacia degli SSRI e della Clomipramina) e la psicoterapia cognitivo comportamentale rappresentano gli interventi che garantiscono il maggior successo nella cura delle ossessioni. In particolare, la psicoterapia cognitivo comportamentale è considerata dalle linee guida dall’ APA (American  Psychiatric Association) il trattamento di prima scelta, con o senza associazione di farmaci, per la cura del disturbo ossessivo compulsivo.


La terapia cognitivo-comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo si fonda su una serie strategie che mirano sia a ridurre la frequenza dei sintomi ( ossessioni e compulsioni) che a “ristrutturare” le disfunzioni cognitive e le vulnerabilità (clima familiare, esperienze significative, rapporti interpersonali, “credenze” etc.) che hanno determinato l’esordio del problema e il suo mantenimento. Un aspetto particolarmente importante ai fini dell’efficacia della cura del disturbo ossessivo compulsivo concerne sia la motivazione che la collaborazione del paziente che rappresentano ingredienti fondamentali per l’esito del trattamento.

In questa prospettiva la motivazione del paziente viene incentivata attraverso il ricorso a “schemi” che aiutano a comprendere la “funzione” dei sintomi ossessivi e i fattori di mantenimento. La rinuncia ai rituali, dopo un accurato lavoro psicoterapeutico preliminare che lascia alla persona la liberta di scelta (fare o non fare i rituali) rappresenta l’obbiettivo della tecnica dell’esposizione con prevenzione della risposta che costituisce uno degli interventi principali della psicoterapia cognitivo comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo.

Nella cura del disturbo ossessivo compulsivo l’esposizione con prevenzione della risposta  occupa un ruolo fondamentale, essa consiste nell’esporre la persona (in vivo o in immaginazione) a stimoli (oggetti, situazioni) che hanno il potere di evocare ansia e/o disagio per un periodo più lungo rispetto a quello che il paziente normalmente sopporta; in questa situazione,ovviamente con l’aiuto e i rinforzi del terapeuta, egli deve cercare di bloccare (prevenzione) i comportamenti disfunzionali (compulsioni), che seguono il contatto con lo stimolo ansiogeno (ossessione), per un periodo più lungo rispetto a quanto normalmente riesce a fare. Tale procedura, assieme ad altre strategie cognitive, è riconosciuta come uno degli interventi più efficaci per la cura delle ossessioni e delle compulsioni.
La Riproduzione è Riservata-Dr Gaspare Costa
Se hai trovato questo articolo interessante puoi aiutare a far crescere il sito condividendolo. Grazie, Dr Gaspare Costa
 
Dr Gaspare Costa iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Toscana n° 5040 - P.Iva 0120695045 Tutti i diritti riservati - prima dell'utilizzo del sito leggere le avvertenze in note legali e privacy
Torna ai contenuti | Torna al menu