Come si cura il Disturbo d’Ansia Generalizzato?
La psicoterapia cognitivo comportamentale si è dimostrata particolarmente efficace rispetto alla cura dei disturbi d’ansia. La psicoterapia cognitivo comportamentale rappresenta una valida alternativa all’approccio psicofarmacologico e, soprattutto, ai rischi di dipendenza psico-fisica che esso può comportare. Inoltre, l’approccio combinato psicoterapia cognitiva e trattamento farmacologico si è rivelato molto efficace quando, ad esempio, l’ansia è talmente intensa da non consentire al paziente di affrontare una psicoterapia: in casi del genere, inizialmente si può “tamponare” l’ansia con il farmaco per poi aggredire le radici del problema con la psicoterapia cognitiva. Uno dei limiti dell’approccio farmacologico alla cura dei disturbi d’ansia è rappresentato, oltre al rischio della dipendenza fisica e psicologica, dalla ricomparsa del problema alla sospensione del farmaco. La psicoterapia cognitiva comportamentale dispone di un efficace varietà di strumenti finalizzati alla cura dell’ansia cronica.
In generale, le linee guida standard per la cura del Disturbo d’Ansia Generalizzato, secondo il modello della psicoterapia cognitivo comportamentale standard prevede:
1) ricostruzione dell’evoluzione del disturbo d’ansia ( in sede di assessment va indagato l’esordio del disturbo fino ad arrivare ad una minuziosa descrizione dello stato del momento;
2) a partire dalla disamina di episodi recenti caratterizzati da vissuti d’ansia e/o preoccupazioni ricostruire lo schema del funzionamento del disturbo;
3) elaborazione del contratto terapeutico il cui contenuto deve prevedere gli obiettivi condivisi, le regole generali della terapia ed accordi di altra natura ( pagamento, durata della seduta, homwork etc.)
4) psicoeducazione; viene illustrato al paziente come i propri assunti relativi al significato attribuito alle preoccupazioni possa avere un ruolo nella genesi e nel mantenimento del problema;
5) individuazione delle credenze errate relative all’ansia e alla preoccupazione ( significato attribuito) e messa in discussione delle stesse
6) acquisizione di competenze e tecniche finalizzate a migliorare la gestione dell’ansia
7) esposizione graduale agli stimoli ansiogeni ( tutti i pensieri, le situazioni e le occasioni in grado di attivare ansia e/o preoccupazione e quindi tendenzialmente evitati dall’individuo
8) prevenzione delle ricadute
La Riproduzione è Riservata-Dr Gaspare Costa
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