Profilo interno del DOC da Pulizia
Le ossessioni. La mania per la pulizia della casa di fatto è innescatta da ossessioni (pensieri, immagini, impulsi etc.) che assumono il carattere di pensieri intrusivi, ovvero si presentano nonostante la volonta della persona di resistegli. La comparsa di queste "fisse" si associa ad uno stato di forte ansia di cui la persona sente l'urgenza di sbarazzarsene. L'ansia associata alle ossessioni è infatti valutata sia in termini pericolosità/insopportabilità ("Potrei impazzire, perdere il controllo..avere un infarto" etc.) che di perseveranza, ovvero la persona è convinta che se non pone rimedio attraverso i rituali compulsivi l'ansia è destinata a durare in eterno.
Le ossessioni per la pulizia della casa sono, nella stragante maggioranza dei casi, percepite come ego-distoniche (ovvero valutate come esagerate , eccessive); in sostanza, la persona si rende conto della loro disfunzionalità ma, nonostante questa consapevolezza, non riesce ne ad arginarle ne ad opporsi incrementando di fatto la sofferenza ( problema secondario).
Le compulsioni. Le compulsioni o rituali di pulizia rappresentano l'altro lato della medaglia del Disturbo Ossessivo Compulsivo, la loro funzione è quella di ridurre i livelli di ansia associate alle ossessioni attraverso la messa in atto comportamenti di "neutralizzazione"; in altre parole, l'ansia dovuta all'ossessione della pulizia può essere lenita ( in maniera momentanea) attraverso i rituali di pulizia. Le compulsioni hanno dunque alcune caratteristiche particolari:
- sono "obbligati", la loro emissione è finalizzata esclusivamente a neutralizzare l'ansia e non procurano piacere o soddisfazione;
- richiedono una considerevole quantita di tempo ed energia, spesso la persona pone fine ai rituali non tanto per aver raggiunto gli standard prefissati ma per sfinimento;
- con il tempo diventano sempre più articolati e complessi tanto che la persona non è più in grado di soddisfarli se non a prezzo di annullarsi;
- riducono temporaneamente l'ansia ma nel medio e lungo periodo cronicizzano il DOC
- compromettono la qualità della vita della persona e dei familiari
Soppressione ed evitamento. L'efficace "Modello Cognitivo del DOC sviluppato da F. Mancini e A. Gragnani (2001) si presta molto bene a spiegare i comportamenti di soppressione e di evitamento di Sara. In sintesi, il modello si basa su 5 step che prevedono due valutazioni di minaccia: nel caso di Sara la prima minaccia è rappresentata dal pensiero intrusivo "avere la casa sporca" che ella cerca di neutralizzare attraverso il ricorso al rituale di pulizia mentre, la seconda minaccia, è rappresentata proprio dalla valutazione in termini critici che Sarà dà del rituale " Ma che faccio...mi sto rovinando la vita, diventero pazza!".
L'eccessivo costo (in termini di fatica, emozioni, rinunce etc.) percepito da Sara in relazione ai rituali di pulizia della casa da vita ad un insprimento dei comportamenti di evitamento come, ad esempio, la rinuncia a cucinare, l'uso di un solo bagno, il divieto di entrare
in alcune stanze, l'obbligo di usare particolari accorgimenti (togliersi le scarpe prima di entrare in casa, non toccare nulla prima di essersi lavati, cambiarsi gli abiti etc.). Paradossalmente, tutti questi accorgimenti finalizzati ad evitare gli estenuanti rituali di pulizia, rendono la casa più simile ad una sala operatoria che ad un luogo caldo ed accogliente.
Gli evitamenti non si limitano solo alle precauzioni elencate, ma possono riguardare anche il divieto di "ospitare" persone compromettendo, in questo modo, anche la sfera sociale. Sara non gradisce gente in casa poichè la loro presenza rapprenta una doppia minaccia: da una parte teme la contaminazione dello sporco (rupofobia) mentre dall'altra teme di essere giudicata come fuori di testa.
Cosa cè in gioco nel DOC da pulizia?
La mania per la pulizia della casa, quando soddisfa i criteri del DOC, compromette pesantemente la qualita della persona affetta e quella dei familiari. Considerati gli elevati costi del disturbo possiamo chiederci cos'è che spinge Sara a perseverare? Quali sono gli scopi in gioco che la sintomatologia del DOC tenda di preservare? Nel raccolta delle informazioni sulla storia di vita emerge come Sara sia cresciuta in un ambiente rigido, quasi anaffettivo, estremamente preoccupato di quello che la gente poteva pensare. Sara cresce in una famiglia allargata dominata da una nonna despota che la bombarda di "credenze" di questo tipo: "Nessuno ti prenderà mai se non ti comporti in un certo modo...devi essere scrupolosa, responsabile, dedita alla casa....altrimenti gli altri ti giudicheranno male e rimarrai tutta la vita triste e sola come è successo a tua madre".